Matteo e i canguri




Caro Presidente Matteo,sono Felice che ti scrive e ti scrivo che sto bene e spero che anche tu starete bene con tutto il Governo e il Parlamento. Ti rubo poco tempo, ché so che ci hai un sacco di penzieri e tanta gente che si lamenta come gufi intrappolati nel pollaio. Scusa se la mia scrittura è un poco strana, ma la mia scuola è serale e non ci si vede tanto bene. E anche se tu, giustamente dici che la Scuola è buona, qui da noi ci servirebbe qualche lampadina in più.

Caro Presidente, ti esprimo la mia congratulazione perché ci avete levato di sopra questa disonesta tassa sugli yot di oltre i quattordici metri di lunghezza! Io, per il momento, ci ho un canotto di un metro e cinquanta, che mi ha dato tante soddisfazioni. Penza che quando c’è un po’ di vento decolla come un farfallino e una volta, svolazzando, sono arrivato fino a Stromboli! Però ho grande compiacimento di sapere che quando azzeccherò la cinquina maledetta che gioco da ventidue anni, potrò mettermi in mare con il mio yot senza pagare un’euro di tassa. Giustamente, anche noi che ci aggrappiamo al Lotto ci abbiamo diritto a un po’ di serenità, almeno nel futuro. Anzi, con questa notizia, d’ora in poi, i miei cinque numeri li giocherò su tutte le ruote! Sperando che non sono bucate! Alla faccia degli invidiosi! Anzi, se non ti offendi, ti consiglio di giocare anche tu i miei numeri. Guarda che te li ho scritti sull’altro lato del foglio (stai attento che da sotto Brunetta non te li copia!).
Ora, caro Presidente, restando in acqua di mare, penzo a quei disgraziati che si aggrappano ai gommoni e che cercano di sbarcare nell’Europa: non vorrei che Salvini proporrà una tassa sulle scialuppe di salvataggio. Che se fosse per lui, metterebbe in scatola sottovuota tutta l’Italia, magari con la muffa dentro e sopra stampata la data di scadenza fasulla e lascerebbe annegare tutti gli altri. Ci ha ragione Lapo Ellikan, quello della FIAT, a dire che questo mondo è egoista. Ma Lapo ci ha l’esperienza per parlare, così sembra che quello che dice lo penza.
Caro Presidente, grande soddisfazione ho avuto per questa storia che nella bolletta della luce ci avete messo il cane della RAI. Infatti, nel mio condominio, la luce ce l’hanno tagliata quasi a tutti e così la succhiamo direttamente dal palo e perciò questa trovata per noi è interessante. Anzi, mi permetto di consigliarti che nella bolletta potreste infilarci anche l’affitto della casa e il conto del panettiere. Così si farebbe più gradevole la vita per molte persone, almeno per quelle attaccate al palo come noi (e per quelle che si attaccano al tram) e sarebbe come la panna sul bignè di un affamato.
Caro Presidente, ora dalle bollette vorrei passare al balletto che ho visto in televisione sulle “unioni civili” che mi ha parso un poco confuso. Non è che ho capito molto, ma penzo che ognuno ci ha il diritto di unirsi come vuole, anche saltando come i canguri. E di adottarsi chi vuole. Ma a proposito di canguro, visto che ne ha parlato il Parlamento, abbiamo deciso con la Bibi, la mia morosa, che lo proveremo anche noi, anche se non siamo più tanto elastici e lo spazio nel sottoscala è un poco stretto e già a farlo semplice si sbatte la testa. Mi ha sorpreso che i grillini ci hanno tante fisime sul canguro, almeno in pubblico. Ho visto che per fortuna Verdini si è unito civilmente a te e vi auguro tanta felicità! Non so se avete già fatto la lista nozze, ma non preoccuparti per l’invito, tanto non potrò venire. Poi, sinceramente, non ci ho i pìccioli manco per regalarvi un portauovo. Ma la lista nozze invece gliela puoi mandare ad Alfano. Mannaggia, mi è dispiaciuto che Angelino ci aveva un po’ di nausea e non ne ha voluto sapere di adottamenti. Ma forse è rimasto incinto, però non si sa di chi. Certo è tutto un mistero. Ma ora, dico io, questo Vendola non poteva aspettare e adottarsi il bambino di Alfano? Che anche se Angelino è un ministro che sta più nell’interno, non ce lo vedo proprio a trafficare con pannolini e biberò. Intanto, caro Presidente, cercate di non tagliare gli ospedali per nascere in Italia, se no anche noi dobbiamo andarcene in America per sgravare. E poi per figliare ci vuole un mutuo. Inzomma, la testa mi gira, ma io penzo, che anche i bambini che nasceranno, dovrebbero dire la loro. Magari con un referendum. Che dici?
Va beh, salutami tutti. Ora salgo, prendo un po’ d’aria e t’imbuco la lettera, sperando che la Posta sia a posto.
E sono Felice, che dal pertugio ti saluta educato.
Ciao Matteo.
Felice Sghimbescio

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