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Giorgia, facce sognà

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Cara Giorgia presidente, ti scrivo dal mio pertugio di Via Casalofio, cioè da quella parte di Italia dove abitano quelli senza casa, sgobbano quelle senza lavoro, sperano quelli senza giustizia, spasseggiano quelle senza strade, penzano quelli senza scuola, quelle senza denti mordono, quelli senza documenti esistono, quelle senza speranza sucano le ghiacciole a fragola e i senza reddito quelli a menta, dove sognano i senza patria e i senza intelligenza sognano di sognare, dove i senza letto se lo comprano a rate e ci viene l'insonnia, dove quelle senza rubinette si fottono e i senza luce te la fottono, dove sopravvivono quelli impiccati alla televisione con gli indovinelli per vincere i milioni che non vincono. Insomma dove stanno quelli che non dovrebbero sopravvivere nel mondo ordinato che cara Giorgia ci sta appreparando. Eppure qualcuno ti ha pure votato, penza! Cara Giorgia ti scrivo da quella periferia - che ci hai nel cuore - dove il cielo è dietro il muro della ferrovia dov